La scorsa settimana, nei locali della Biblioteca Comunale “L. Scarabelli” è stato presentato il libro “Camicette bianche – Oltre l’8 marzo” di Ester Rizzo (Navarra Editore).
L’evento è stato promosso dall’associazione Onde Donneinmovimento di Caltanissetta e ha visto la partecipazione di un pubblico attento e interessato. Attraverso un’ originale ricerca storica, l’autrice ha voluto dare dignità e memoria storica alle donne perite nell’incendio di una fabbrica tessile di New York oltre 100 anni fa e destinate all’oblio.
La discussione avviata tra i partecipanti ha fatto emergere interessanti spunti di riflessione sulla sicurezza sul lavoro, sulla condizione delle lavoratrici e sui migranti di ieri e di oggi.
Il 25 Marzo 1911 bruciò la Triangle Waist Company a New York City, una fabbrica di camicette alla moda. Nell’incendio morirono 146 persone di cui 126 donne, e ben 38 italiane. Il rogo è tra i tragici avvenimenti che si commemorano per la giornata internazionale della donna.
Un libro racconta, per la prima volta in Italia, tutte le vittime dell’incendio e ricostruisce il contesto storico.
“Furono 146 le vite spezzate nell’incendio della Triangle Waist, tra cui 126 giovani lavoratrici morte in una fabbrica in cui mancavano le norme minime di sicurezza sul lavoro. Vite che per decine e decine di anni sono rimaste nell’oblio, alcune addirittura non identificate e riunite in un unico monumento funebre: un bassorilievo raffigurante una donna inginocchiata con il capo chino. Con uno stile a metà tra saggio e narrazione e una cifra emozionale, Camicette bianche. Oltre l’8 marzo vuole ridare dignità a quelle morti, dando a ciascuna vittima un nome, un cognome e un storia da raccontare. Un lavoro di recupero della memoria – che l’autrice ha portavo avanti per la prima volta in Italia attraverso ricerche negli archivi e interviste ai discendenti delle vittime – per far conoscere un’immane tragedia che viene, in maniera talvolta erronea, legata a doppio filo con la giornata internazionale delle donne, l’8 marzo. Un testo che ci pone davanti allo scottante quanto mai attuale problema della sicurezza sul posto di lavoro e dei diritti dei lavoratori, nonché ci porta a riflettere sulla migrazione di ieri e di oggi. A partire dal libro è stata lanciata con il “Gruppo di Toponomastica Femminile” una petizione pubblica che chiede ai comuni italiani che diedero i natali alle vittime, di dedicare loro una piazza o una strada per onorarne la memoria.”
I risultati della petizione sono pubblicati a questo link.