foto di Rita Willaert
Gli utenti del Web sono raramente consapevoli che un’enorme parte delle risorse rimane “invisibile” ai motori di ricerca o alle web directory. Se, infatti, l’informazione desiderata non si trova attraverso Google o Yahoo, si desume erroneamente che essa non esista.
In realtà, molte risorse non sono prontamente reperibili perché risiedono nel Web profondo (o deep web), e non sono localizzate dai motori di ricerca per ragioni tecniche (ad esempio, le pagine dinamiche risiedono in database) o commerciali (risorse a pagamento o ad accesso limitato). Pertanto, la maggior parte degli utenti, spesso, si limita a navigare in superficie, perdendo così i documenti più affidabili.
Non vi è accordo tra gli studiosi sulle dimensioni reali del web profondo. Secondo il sito Beyond Google: the Invisible Web (a cura del “La Guardia Community College”, New York), il web invisibile sarebbe di 500 volte superiore al web di superficie. L’ultima stima ufficiale risale ad uno studio del 2003, condotto dalla Berkeley University of California, secondo cui il contenuto del Web profondo consisteva in 91.000 terabytes di informazioni, tale, quindi, da riempire 19,5 milioni di DVD!
La tecnologia dei motori di ricerca, tuttavia, sta raffinando le tecniche di indicizzazione per permettere agli utenti di trovare più facilmente i documenti cercati.
Inoltre, per rintracciare informazioni localizzate è necessario imparare ad usare strategie di ricerca e recupero più sofisticate. I professionisti dell’informazione, insieme ai bibliotecari e agli educatori, usano spesso i database del Web profondo, sicuri di trovare risorse affidabili e veritiere.
Pertanto, i docenti bibliotecari sono lieti di aiutarvi nelle vostre prossime ricerche via Internet e collaborare con voi per affinare le strategie di recupero delle informazioni sul Web. Vi aspettiamo in Biblioteca!
Infine, segnaliamo alcune risorse in lingua italiana per approfondire l’argomento:
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